Ogni mese il nostro Oste Fernando, mi sottopone ad una sfida, questo mese la Barbera d'Alba, vino rosso bello corposo, molto intenso e dall'aroma fruttato!
Avevo voglia di un risotto, ed ho fatto un esperimento, abbinando il vino ad un radicchio rosso, il trevigiano, che a me piace molto per l'amarognolo non troppo accentuato rispetto ad altri tipi di radicchio.
La nota croccante della ricetta è data dalla cialda di Parmigiano, di sapore più dolce che ben si sposa con il vino ed il radicchio.
Servono:
- 70 gr di riso a persona,
- circa un litro di brodo di carne,
- una pallina di radicchio rosso (200 gr circa),
- uno scalogno,
- 1 bicchiere di vino rosso Barbera d'Alba,
- sale ed olio,
- Parmigiano Reggiano
Riscaldare tre cucchiai di olio in una pentola capiente. Tritare lo scalogno e cuocerlo nell'olio.
Nel frattempo riscaldare il brodo, lavare ed affettare a stricioline il radicchio, versarlo insieme allo scalogno quando questo inizia a diventar trasparente.
Far cuocere facendo attenzione che non si attacchi al fondo della pentola, altrimenti va buttato!
Mescolare di tanto in tanto a fuoco basso, e quando diventa morbido, buttare il riso, mescolando subito e far insaporire per qualche minuto.
Sfumare il vino rosso, lasciar evaporare bene, poi iniziare ad aggiustare con il brodo caldo, facendo cuocere lentamente a fuoco medio, mescolando.
Il riso richiede in genere 15 minuti di cottura, quindi avete tutto il tempo per preparare le decorazioni: grattugiare del Parmigiano Reggiano, scaldare una padella antiaderente e versarci un cucchiaio di Parmigiano grattugiato. Noterete che si scioglierà velocemente e che dopo pochi minuti prenderà un colorito dorato, ecco a quel punto toglierlo subito! Soprattutto se volete modellare la cialda come ho fatto io nella foto, altrimenti si asciuga troppo e non si piega più senza rompersi!
Il vino abbinato a questa ricetta e consigliatoci dal nostro Oste Fernando di Winexplorer è una Barbera d'Alba Doc 2009, prodotto dall'Azienda Borgogno, situata nel territorio del Barolo, fondata negli anni '30 e tipicamente a conduzione familiare, produce solo con uve provenienti dai loro vigneti.
Ottima la loro posizione geografica, una delle migliori di La Morra, il 'crus' delle Brunate.