Le feste natalizie
sono alle porte e con loro sta per arrivare un periodo di stravizi alimentari
che, in molti casi, vanifica gli sforzi fatti nei mesi precedenti tra palestra,
diete o semplice attenzione al cibo. Ma perché durante le feste tendiamo spesso
a esagerare con il cibo? Perché, a
differenza di quanto accade in altri periodi dell’anno, facciamo fatica a
rinunciare alle leccornie che troviamo in tavola la sera della vigilia o
l’ultimo dell’anno? Per provare a rispondere a questa domanda sono state
realizzati diversi studi scientifici. Uno dei più interessanti risale al 2015 e
vede in primo piano un team scientifico del King’s College di Londra – la ricerca
è stata pubblicata anche sulle pagine del Guardian
– che ha ricordato come il nostro cervello, quando si parla di cibo, si
autoregola. Cosa significa questo a livello concreto? Che, basandosi sulle
informazioni ricevute dai parti precedenti, segnala al corpo quando arriva il momento di smettere di assumere cibo.
Con l’arrivo delle feste natalizie e della profusione di
pranzi e cene che si protrae da metà dicembre al sei gennaio questo meccanismo
s’inceppa. Basta anche solo cambiare le abitudini per un giorno e lasciarsi un
po’ andare a pranzo – in molti casi ci si giustifica pensando che poi a cena si
avrà la possibilità di sacrificarsi – per fare in modo che il cervello non
riceva più i segnali di sazietà sopra ricordati, fondamentali per evitare che
il corpo si carichi dal punto di vista glicemico.
Da non trascurare è poi la tendenza ad adeguarsi al comportamento degli altri. Le feste natalizie sono
un’occasione sociale – non è un caso che in questo periodo sia più accentuato
il malessere interiore di chi è particolarmente isolato da questo punto di
vista – durante la quale si tende a desiderare la condivisione di momenti con
le persone più importanti della propria vita. Diventa quindi automatico fare in
modo di adeguarsi ai loro comportamenti, per avere la possibilità di
riconoscersi in qualcosa, di ritrovare, anche se per pochi giorni all’anno, le
proprie radici e i riferimenti primari, spesso essenziali per la serenità
psicologica.
Come evitare di
arrivare al giorno della Befana con gli occhi fissi e disperati sulla bilancia?
Ponendosi un obiettivo preciso riguardante il mantenimento del peso – per
esempio promettersi di non prendere più di un chilo – e scriverlo chiaramente,
in modo da averlo sott’occhio nei momenti più critici.
Dott.ssa Miolì Chiung
Responsabile Studio di Psicologia Salem
mail: info@studiosalem.it