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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

Cosa ci porta a mangiare tanto durante le feste? #PsicheInCucina



Le feste natalizie sono alle porte e con loro sta per arrivare un periodo di stravizi alimentari che, in molti casi, vanifica gli sforzi fatti nei mesi precedenti tra palestra, diete o semplice attenzione al cibo. Ma perché durante le feste tendiamo spesso a esagerare con il cibo? Perché, a differenza di quanto accade in altri periodi dell’anno, facciamo fatica a rinunciare alle leccornie che troviamo in tavola la sera della vigilia o l’ultimo dell’anno? Per provare a rispondere a questa domanda sono state realizzati diversi studi scientifici. Uno dei più interessanti risale al 2015 e vede in primo piano un team scientifico del King’s College di Londra – la ricerca è stata pubblicata anche sulle pagine del Guardian – che ha ricordato come il nostro cervello, quando si parla di cibo, si autoregola. Cosa significa questo a livello concreto? Che, basandosi sulle informazioni ricevute dai parti precedenti, segnala al corpo quando arriva il momento di smettere di assumere cibo.
Con l’arrivo delle feste natalizie e della profusione di pranzi e cene che si protrae da metà dicembre al sei gennaio questo meccanismo s’inceppa. Basta anche solo cambiare le abitudini per un giorno e lasciarsi un po’ andare a pranzo – in molti casi ci si giustifica pensando che poi a cena si avrà la possibilità di sacrificarsi – per fare in modo che il cervello non riceva più i segnali di sazietà sopra ricordati, fondamentali per evitare che il corpo si carichi dal punto di vista glicemico.
Da non trascurare è poi la tendenza ad adeguarsi al comportamento degli altri. Le feste natalizie sono un’occasione sociale – non è un caso che in questo periodo sia più accentuato il malessere interiore di chi è particolarmente isolato da questo punto di vista – durante la quale si tende a desiderare la condivisione di momenti con le persone più importanti della propria vita. Diventa quindi automatico fare in modo di adeguarsi ai loro comportamenti, per avere la possibilità di riconoscersi in qualcosa, di ritrovare, anche se per pochi giorni all’anno, le proprie radici e i riferimenti primari, spesso essenziali per la serenità psicologica.
Come evitare di arrivare al giorno della Befana con gli occhi fissi e disperati sulla bilancia? Ponendosi un obiettivo preciso riguardante il mantenimento del peso – per esempio promettersi di non prendere più di un chilo – e scriverlo chiaramente, in modo da averlo sott’occhio nei momenti più critici.


Dott.ssa Miolì Chiung
Responsabile Studio di Psicologia Salem

mail: info@studiosalem.it

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