Ah, la cioccolata, croce e delizia di molte delle nostre giornate,
soprattutto quando vengono a galla momenti di nostalgia o occasioni di stress.
Vi ritrovate in questa descrizione? Sono sicura di sì! Capita infatti spesso di
consolarsi con la cioccolata in queste circostanze e il motivo è molto
semplice, in quanto al centro dell’attenzione vi è un vero e proprio esempio di
comfort food.
Cosa è il comfort food? Con questo termine si
inquadrano dei piatti o dei singoli alimenti che procurano piacere in chi li
consuma, in quanto riescono a soddisfare un determinato bisogno emotivo.
L’assunzione di cibo non avviene con l’unico scopo di nutrire l’organismo,
ma anche con l’obiettivo di colmare specifiche carenze emotive e di far fronte
a situazioni difficili. La cioccolata è un alimento che si adatta
particolarmente a questi contesti in quanto rilascia endorfine, ma è bene
ricordare che per rientrare nella definizione di comfort food è necessaria
anche la presenza di un forte valore emotivo.
A questo punto avrai capito che non esiste una sola tipologia di comfort
food: c’è chi si consola con una bella tavoletta di cioccolata e chi,
invece, preferisce aprire la dispensa alla ricerca della scatola con i biscotti
che consumava a colazione quando era bambino.
Ognuno ha il proprio comfort food di riferimento, che non deve per forza
essere la cioccolata, simbolo universale di piacere alimentare.
Come fare in modo che il comfort food rimanga un cibo per l’anima e non un
motivo di cruccio per la linea? Prima di tutto evitando di mangiare fuori pasto
e poi scegliendo di mettere cura e amore anche nel processo di preparazione.
Chi ama la cioccolata può per esempio realizzare una torta senza lasciare
nulla al caso per quanto riguarda le decorazioni e la presentazione sul piatto
(sì, si può fare anche se non si hanno ospiti ma con il semplice scopo di
coccolarsi e di farsi un regalo).
Il cibo nutre corpo e spirito: ricordarsi di questo
aspetto è fondamentale soprattutto quando si parla di cioccolata e di altri comfort
foods. Non c’è niente di male nell’associare a un alimento delle emozioni
positive in grado di sconfiggere un momento di tristezza, basta solo non
esagerare con le quantità e non dimenticare che anche la preparazione e la
presentazione finale sono funzionali all’effetto piacevole finale.