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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

'Quattro morsi' ma anche Cinque: biscotti al Mais, Cioccolato e *BuoniPropositi di Natale*



Natale tempo di regali, di cene di auguri, di telefonate e biglietti d'auguri con gli amici più lontani (solo fisicamente però...) e tempo anche di buoni propositi ('da gennaio mi segno in palestra'... 'domani smetto di fumare',...)
Io quest'anno non prometterò a Gesù Bambino che sarò più buona, tanto so già che non mi riuscirà e non prometto neanche che mi segnerò in palestra, tanto so già che non lo farò!
Qualche buon proposito ce l'ho comunque e ve lo svelerò dopo aver parlato di altro! (...faccio come i preti alla fine della S.Messa prima di dare la benedizione, ci intrattengono un altro quarto d'ora con gli annunci settimanali! ;-))

Quello che vi racconto oggi non è un post ma una filastrocca con ricetta!

Filastrocca profumata
mi racconta di un paese
dove un di' l'hanno inventata.

Filastrocca saporita
piove polvere un po' scura
che si appiccica alle dita.

Filastrocca da gustare
al calduccio di una stufa
o seduti in riva al mare.

Filastrocca assai golosa
quattro morsi alla barretta
e il pensiero corre via in una storia fantasiosa.

Filastrocca un po' arrangiata
ma che sa di cioccolata!

tratta dal libro 'CioccoloseFiabe' Editrice Coop. Quetzal - La Bottega Solidale (Modica)

Questa cioccolata è prodotta dalla Cooperativa Quetzal - la Bottega solidale a Modica, seguendo un antichissimo procedimento a freddo. Le materie prime vengono importate direttamente da produttori di commercio equo e solidale, garantendo loro un giusto prezzo e investimenti sociali nelle comunità.
Accanto al cacao vengono utilizzate altre materie prime locali bio o da presidi slowfood, come le arance, i limoni, le mandorle, i pistacchie, e la manna delle Madonie (la famosa "manna dal cielo").
Il laboratorio realizza poi la cioccolata artigianalmente a Modica con estrema attenzione all'eccellenza qualitativa, all'accuratezza della lavorazione e delle ricette, alla creatività degli accostamenti e al lavoro di chi la produce.
Nel 2008 nasce il libro 'CioccoloseFiabe', grazie all'idea di un gruppo di donne, ma del libro ve ne parlerò un'altra volta!


I biscotti son fatti con farina di Mais ed ho ripreso la ricetta dal libriccino allegato a Sale&Pepe 'Piccole dolcezze da regalare e regalarsi' - Mondadori.
Un po' rustici per via della farina di mais che dà una giusta granulosità all'impasto, hanno un deciso sapore di uovo e molto profumati di limone. Io li ho assaggiati abbinandoli al cioccolato e vaniglia e mi son sembrati ottimi, equilibrati sia nel profumo che nel sapore. L'amaro del fondente smorza il sapore deciso del tuorlo.

Ingredienti:

  • 300 gr di farina 00,
  • 200 gr di burro, 
  • 150 gr di farina di mais, 
  • 150 gr di zucchero, 
  • 4 tuorli,
  • la buccia grattugiata di due limoni bio, 
  • una presa di sale

Sbattere lo zucchero con la frusta, insieme al burro morbido e alla buccia dei limoni.
Incorporare i tuorli uno alla volta, poi aggiungere le due farine ed il sale.
Impastare velocemente, formare una palla e farla riposare in frigo una mezzoretta.
Stendere l'impasto nello spessore di 4 mm, ritagliare i biscotti e cuocere in forno a 180°C per dieci minuti. (nella ricetta originale il forno è a 200°C ma a me si sbruciacchiavano i bordi, quindi l'ho abbassato).


La prima infornata di biscotti mi si è leggermente sbruciacchiata, come dimostra la foto qui sopra, ma sinceramente l'amarognolo della bruciatura che all'inizio mi era sembrato un gran difetto, dà a questo biscotto una nota 'personalizzata' che quasi quasi ho apprezzato. 
La perfezione talvolta non aggiunge niente ad una ricetta, anzi quasi quasi toglie qualcosina che fà di quella imperfezione una nota caratterizzante!
La cucina a volte dà lezioni di vita, non è la 'perfezione' la regola da far diventare sovrana, quanto un'accettazione più umana delle nostre non-perfezioni, a rendere le nostre giornate più easy!

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