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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

Patè di Fegatini e Burro all'Arancia

Lucine dell'albero vs candele...
Inizia il conto alla rovescia verso Natale, menu sperimentati o ancora da decidere per il pranzo e liste della spesa che lievitano come panettoni!
A questo punto, vi consiglio di provare anche una delle ricette che più mi ricorda i pranzi di Natale da bambina, a casa della Nonna: una ricetta che è un classico della cucina Toscana, con una delle mie solite varianti per personalizzare la ricetta tradizionale.
E' il patè di fegatini di pollo e coniglio, che in genere viene servito come crostino, anche per occasioni meno formali.
Con queste varianti diventa un antipasto o un 'fingerfood' più raffinato, perfetto anche per il pranzo natalizio o il Cenone dell'ultimo dell'anno!

Per il patè servono 400 gr di fegatini, una noce di burro, mezza cipolla bianca, un cucchiaino di capperi sotto sale, aceto di mele, mezzo bicchiere di VinSanto, un paio di foglie di salvia fresca, sale.

Sciogliere il burro a fuoco basso, in modo che non frigga, tritare finemente la cipolla a stufarla piano.
Nel frattempo pulite i fegatini, togliendo nervetti vari, lavarli e passarli velocemente in acqua ed aceto di mele (circa metà acqua e metà aceto).
Tagliare i fegatini e pezzetti ed aggiungerli alla cipolla quando questa diventa trasparente.
Aggiungere anche la salvia ed i capperi lavati bene.
Far cuocere a fuoco vivo, facendo attenzione che non si brucino.
Quando sono cotti, metterli nel frullatore e frullare bene, rimettere sul fuoco, portare a temperatura alta e sfumare il VinSanto.
Togliere dal fuoco e trasferire nei fornellini con la candelina, in modo da tenerli sempre caldi e cremosi.
(Nella versione classica è prevista l'acciuga e non tutti usano il VinSanto)


Io li servo con pane toscano e burro all'arancia, c'è chi il burro lo aggiunge alla fine della cottura al momento di servire, mescolandolo al patè. Io lo preferisco a parte, soprattutto se sul pane tiepido. L'aroma dell'arancia si sposa bene con il fegato e lega bene anche con il profumo del VinSanto che rimane comunque di sottofondo.


Per il burro all'arancia servono: riccioli di burro, la scorza grattugiata di mezza arancia bio.
Le opzioni sono due: mescolare la scorza grattugiata al burro ammorbidito, rimettere in frigo e servire in ciotoline o servire i riccioli cosparsi di scorza grattugiata come nella foto.






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