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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

Spezzatino 'mbriaco!


Una delle cose più difficili dell'avere un blog, è fare le foto! Cucinare al confronto non è niente, la difficoltà maggiore, almeno per me, è rendere il piatto fotografato, appetibile!
Questo Incipit, tanto per farvi capire che per scattare queste foto di cui sopra e sotto, c'ho messo delle ore, e se ho scelto queste foto, figuratevi com'erano le altre che ho scattato!
E va beh, diciamo che ho tutto il 2012 per 'migliorare'!


A differenza della 'resa fotografica' (e nel caso di piatti cucinato non si può neanche dire 'non sei fotogenico!'), il profumo ed il sapore dello spezzatino erano FAVOLOSI!
Complice di questa ricetta l'ospite mensile, Fernando dell'enoteca Winexplorer, il nostro oste preferito, il quale ha scelto per noi una Barbera d'Asti 'Galileo' delle vigne dei Mastri, mentre la ricetta è una di quelle ricette da 'slow cooking', ossia prendetevi tutto il tempo necessario se volete una cottura riuscita a puntino, quindi niente fretta nè tempi stretti. La Domenica mattina è il momento ideale per dedicarsi a queste ricette, magari se fate come me, mettete un sottofondo musicale che permetta la concentrazione e procedete nella preparazione! Io ho ascoltato Ludovico Einaudi 'I Giorni'.
La carne che ho scelto è un pezzo di 'girello' (qui in Toscana si chiama così), affettata a dadotti e l'ho sistemata la sera prima, mettendola in una ciotola di vetro, con un chiodo di garofano, chicchi di pepe bianco e rosa, qualche semino di cumino, cipolla rossa affettata grossolanamente, salvia e rosmarino freschi, il tutto coperto dal vino rosso Barbera. Poi l'ho sistemata in frigo.
La mattina, ho sgocciolato la carne dal vino ed ho filtrato quest'ultimo, togliendo la salvia ed il rosmarino e lasciando le altre spezie.
Ho riscaldato un filo d'olio in un tegame largo ed ho rosolato subito la carne, a fuoco vivo, in modo da far prendere un bel colorito e non dissugarsi troppo.
Poi ho aggiunto una carota, una costola di sedano ed una cipolla tritate finemente (la cipolla è la stessa che ho tenuto la notte nel vino). Quando le verdure appaiono appassite e la cipolla è quasi trasparente, versare il contenuto di una lattina di passato di pomodoro, mescolare e coprire il tutto con il vino rosso, aggiustare con salvia e rosmarino freschi e far cuocere un paio di minuti a fuoco vivo, poi abbassare la fiamma e mettere a cuocere a fuoco basso, coperto con un coperchio.
Controllare via via che non cuocia troppo forte e si attacchi il fondo bruciando, e dopo circa un'ora, sollevare un po' il coperchio, lasciando che evapori.
La cottura, come dicevo inizialmente è lunga, almeno due ore, va fatto cuocere finchè non si è ridotta la salsa.
A cottura ultimata, salare ed aggiustare di pepe. Nonostante la cottura prolungata, i tocchetti di manzo non risultano asciutti, ma morbidi e molto saporiti!


Rispetto assoluto dell’ambiente ed un utilizzo ecosostenibile del territorio sono un altro punto fondamentale della filosofia dell'azienda. Le nuove cantine infatti, sono una struttura globalmente ecocompatibile e sono orgogliosi di costituire così un esempio raro, se non unico, nella loro regione. A caratterizzare la struttura sono:
- abbattimento totale delle emissioni di CO2 grazie ad un impianto di condizionamento geotermico, integrato da pannelli solari;
- utilizzo di legnami di provenienza certificata (non da foreste primordiali);
- infissi a bassa trasmittanza;
- pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita;
- impianti di fitodepurazione delle acque reflue;
- vasche di raccolta delle acque depurate e delle acque piovane per il riutilizzo nei vigneti e nelle cantine.
Fiore all'occhiello delle produzioni vinicole italiane.



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