Dimmi come mangi e ti
dirò chi sei, ma anche come sta la tua mente. Gli effetti del cibo sulla
mente sono noti da sempre e rappresentano un elemento di grande curiosità. Di
comfort
food, ossia di quegli alimenti che aiutano a stare meglio in quanto evocano
situazioni piacevoli del passato e non solo, ho già parlato ampiamente.
Si tratta di un aspetto senza dubbio importante, ma non
dell’unico meritevole di analisi quando si discute di influenza del cibo sulla mente e sui rapporti che intratteniamo con
gli altri. A tal proposito è bene ricordare la valenza che ha la scelta di condividere
il momento in cui si consuma del cibo con specifiche persone. Diversi studi
internazionali hanno infatti portato alla luce come sapere che il proprio
partner va a cena o pranzo con un ex provochi più gelosia rispetto a situazioni
come un caffè, un cinema o uno scambio di messaggi.
Il cibo ha una
valenza intima innegabile, che fa parte in maniera radicale della nostra
quotidianità. Per vivere in maniera completa questo rapporto è necessario
sapere anche che, per esempio, se si mangia guardando la televisione si tende a
consumare una maggior quantità di alimenti – il che non giova quando si punta a
dimagrire – e a mangiare provando meno piacere.
Non è un caso se, quando si trattano soggetti con gravi
problemi di peso, il consiglio principale sia quello di mangiare bocconi
piccoli, cercando di masticare lentamente. Questo semplice suggerimento è in
realtà una strategia molto utile per mangiare con più gusto e per scoprire il
mondo che porta con sé ogni singola scelta alimentare.
Quando si parla di effetti del cibo sulla mente è
impossibile non considerare l’insulina,
una sostanza la cui secrezione è favorita dal consumo di zuccheri. I
carboidrati sono il motore del cervello e del fisico ma, se consumati in
quantità eccessiva, possono provocare appunto dei picchi insulinici che
influiscono anche sull’umore, arrivando addirittura a provocare stati
depressivi e a innescare il circolo vizioso delle abbuffate, dopo le quali ci
si sente spesso frustrati.
Si tratta di dettagli a cui spesso non dedichiamo attenzione,
magari perché siamo presi tra mille impegni e, anche a causa della presenza del
cortisolo (ormone dello stress), tendiamo a incrementare l’assunzione di
zuccheri in quanto il suddetto ormone abbatte i livelli di sazietà.
Siamo quello che
mangiamo, e ogni giorno abbiamo davanti numerose evidenze che ci dimostrano
quanto tale affermazione sia vera e quanto dalle singole scelte alimentari
possano dipendere la nostra felicità e la qualità dei rapporti che portiamo
avanti.
Dott.ssa Miolì Chiung
Responsabile Studio di
Psicologia Salem