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Sorbetto all'Albicocca (senza gelatiera) - Apricot Sorbet (without icecream maker)- Sorbet aux Abricots (sans sorbetière)

'La gente pensa troppo a quel che deve fare  e troppo poco a quel che deve essere' Meister J. Eckhart Il mood del sorbetto alla frutta è ancora attivo: dopo avervi proposto il Sorbetto alle Fragole da farsi senza uso della gelatiera, mi sembrava interessante darvi anche la ricetta con le dovute proporzioni frutta-acqua-zucchero, usando un altro tipo di frutta estiva. Io ho scelto le albicocche, ma se vi piacciono di più le pesche potete riadattare questa ricetta con le pesche, considerando che la pesca è in genere più dolce e più acquosa di un'albicocca, quindi riducete un po' lo zucchero e l'acqua, aumentando la quantità di frutta. La sorpresa che vi ho preparato prima della pausa estiva è quasi pronta, vi aspetto sul blog o sui canali social! :-)

Un invito a Il Palagio con Vito Mollica



Un importante volume celebra lo chef stellato Vito Mollica, raccontandolo attraverso le creazioni della sua cucina.
La penna che firma il racconto è quella del brillante Aldo Fiordelli, giovane giornalista fiorentino e le immagini che fanno da corredo sono di Vincenzo Lonati.
“Invito a cena al Palagio di Firenze”, edito da Trenta Editore, è un piacevolissimo racconto sulla vita (e le vite!) di una cucina di un prestigioso ristorante nel cuore pulsante del centro storico di Firenze e dipinge le diverse figure professionali che ne fanno parte e lo ravvivano quotidianamente con la loro preparazione e creatività.
Interessantissima la prima parte del volume in cui si pone la lente d’ingrandimento sui personaggi e per ciascuno si ritaglia il proprio ruolo all’interno del contesto ‘ristorante’, ruolo che cucito insieme a quello degli altri, ci regala un arazzo di professionisti preparatissimi, pronti a mettersi in gioco ogni giorno con una clientela molto esigente e disomogenea per gusti e cultura, sposando tradizione ed innovazione.


Il menù che Vito Mollica ha elaborato per  Il Palagio è infatti proposto con coraggio, particolarissimo ‘nutrimento della curiosità oltre che dello stomaco, emozione per la novità,  scoperta ed appagamento mentali oltre che gastronomici’(cit.)
Ampio spazio alle ricette raccontate e affiancate da succulente immagini: dalla ‘Battuta di Calvana’ al ‘Soufflé al Cassis’, passando attraverso i ‘Cavatelli cacio e pepe’ ed al ‘Panino al lampredotto’, i classici della tradizione toscana accanto alla raffinatezza di piatti come la terrina di fegato grasso.
Sfogliare il volume è un piacere per gli occhi, ma un ‘tormento’ per il palato, obbligatorio quindi regalarsi la meritata ‘prova’ direttamente in via Borgo Pinti, dove Don Vito saprà accogliervi, coccolarvi e dimostrarvi che di fronte ad un piatto disegnato come un’opera d’arte, non si mangia solo con gli occhi!  ;-)


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